!--hZOE8rYgajxJaILLHsSZy7Q7m2w --> Sottovuotostinto: Vera Poesia = Vita Vera (il giorno in cui un gran pugno mi ha svegliato)

sabato 26 maggio 2007

Vera Poesia = Vita Vera (il giorno in cui un gran pugno mi ha svegliato)

Ho una grave e bellissima malattia: sono profondamente innamorato della poesia. Purtroppo sono profondamente ignorante (non conosco molti poeti e la mia conoscenza dellla tecnica e degli artifici poetici è elementare), ma spinto dalla curiosità sono sempre alla ricerca di nuove letture e di nuovi autori.
Era un po' di tempo che cercavo ed ecco che è comparsa per puro caso. Precisamente il 2 Aprile 2007, il giorno in cui ho scoperto che la Vera Poesia esiste ancora.
Come si fa a riconoscere la Vera Poesia? Esiste forse anche una falsa poesia? (non faccio queste domande perchè vi ritengo dei coglioni...è che penso sempre ad alta voce e non ho molti filtri)

Premettendo che non ho la presunzione di poter definire ciò che è bello e ciò che è brutto, credo però di poter distinguere (come molte altre persone) quando un/a poeta/poetessa sa come arrivare al cuore delle persone o, al contrario, quando scrive mentendo a se stesso e a chi lo legge innalzando un muro invalicabile, nascondendosi dietro agli artifici e alle leziosità.
Tutti, o quasi, avranno provato una volta nella loro vita a buttare giù quelle quattro righe che parlavano dell' amore, della loro vita e di tutto quello che passava loro per la testa. Certo quelle quattro righe in quel momento sono preziosissime per chi le scrive: quando si mette nero su bianco i propri sentimenti, le proprie sofferenze e le proprie esperienze si cerca di trasmette in un impeto se stessi sulla carta. Questo impeto è un elemento vitale nella poesia, eppure le famose quattro righe solitamente rimangono solo un grido (privato) nel deserto. La vera poesia prende questo impeto e lo centuplica e lo ricentuplica fino all'inimaginabile, riporta ogni gesto di ogni singolo secondo della vita come un momento prezioso da assaporare.
La vera poesia, dunque, dovrebbe mostrare chi è veramente la persona che ha scritto i versi che stiamo leggendo o che stiamo asacoltando. Se non riusciamo a commuoverci (muoverci insieme), a sentire quello che sente il/la poeta/poetessa non abbiamo incontrato la Vera Poesia, ma (per quanto possa essere rispettabile) un semplice esercizio di stile o un rigurgito di parole estemporaneo ed assolutamente privato. Se non ho provato niente vuol dire che qualcosa si è inceppato nella comunicazione tra autore e lettore(per non dire che mi fa cagare). Inoltre la tecnica e la capacità di manipolare le parole sono inutili se manca la sincerità.
Ora non volevo fermarmi a fare la lezioncina sul fatto che chi scrive deve vivere quello che vuole comunicare (....anche se lo credo fermamente), volevo solo farvi capire quanto possa essere difficile arrivare alla Vera Poesia perchè bisogna credere e vivere per ogni singola lettera scritta.

Come dicevo prima, il 2 Aprile 2007 ho scoperto che la Vera Poesia esiste ancora(Che figata!!!! Non ci speravo proprio più!!!). Custode di questo tesoro prezioso in questa magnifica giornata è Shailja Patel, poetessa Keniota di origini indiane.
Invitato da alcuni amici ed incuriosito sono andato ad assistere alla performance di questa poetessa e sono rimasto folgorato. Shailja ha recitato un estratto del suo spettacolo poetico "Migritude": le parolesono accompagnate da movimenti e gesti misurati e studiati. Dalla sua poesia traspare quanto abbia vissuto, lottato e sofferto. Quanto si sia dovuta continuamente confrontare con la discriminazione in quanto donna e in quanto immigrata nei paesi in cui è vissuta e vive. Man mano che Shailja andava avanti nella performance ho visto prendere forma e materializzarsi le sue parole. Sembrava di poter toccare con mano quello che descriveva: provavo rabbia, odio o amore nello stesso momento in cui li descriveva. La forza della sua poesia è quella di essere sincera diretta e senza artifici. Lo spettatore è chiamato direttamente in causa a vivere la poesia, che lo investe come una palla di cannone in pieno stomaco, e a conoscere nell'intimo profondo chi ha scritto e gli sta di fronte.
Ho pensato a lungo a questa meravigliosa esperienza e più volte ho tentato di descriverla, ma non sono mai riuscito a trasmettere a pieno la sensazione di gioia e di stupore che ho provato in quel breve(troppo breve) incontro. Se avete la mia stessa meravigliosa malattia e volete assaporare anche solo una parte di quanto vi ho descritto andate a visitare Shailja
http://www.shailja.com/index.html
Buona lettura a tutti

2 commenti:

titti ha detto...

bene se pensi che questa poesia ti abbia donato qualcosa bene , ma sei sicuro che quello che hai ascoltato sia esattamente quello che la poetessa ha scritto? ho letto che proviene dall'India quindi avrà recitato in inglese vero? allora hai ascoltato una traduzione dall'Indiano , se era in italiano era la traduzione della traduzione , spero che almeno siano state traduzioni affidabili

boccaccino ha detto...

penso tu sia un..provocatore