
Mi ricordo con gioia i pranzi in campagna con la mia famiglia. Una famiglia abbastanza numerosa, un grande e bel calderone pieno di caratteri diversi. Quelle giornate avevano qualcosa di magico e di rituale. Si preparava insieme il pranzo e la tavola, ognuno era impegnato e si condividevano nei piccoli gesti la vita. Era tutto molto semplice, ma allo stesso tempo, almeno ai miei occhi, tutto assumeva una grandissima importanza. I gesti e il lavoro dei singoli erano tutti mirati a creare un momento di condivisione profonda.
Queste splendide giornate, che hanno dato un colore caldo alla mia infanzia, hanno fatto si che io consideri il cibo non solo benzina per il corpo, ma anche benzina per l'anima. Mangiare è un piacere e una preghiera allo stesso tempo. Scherzare e ridere intorno a un tavolo è stato il modo per poter conoscere realmente le persone che sono importanti per me.
Quindi BUON APPETITO!
IL PRANZO
Non toglietemi
Un tavolo lungo,
E ridatemi
La gente che schiamazza
Che mastica, sputazza
Ravioli fatti a mano
Distesi là in cucina.
Distesi al sole
Dai pugni del vino,
Che ridono,
I grandi si stiracchiano
E ammazzano il caffè,
Non portano cinture
E si lasciano volare.
Ridatemi
Uomini e donne
Sbracati
Non voglio colletti tirati,
Ma l’ebbrezza del sole,
La coscia dell’agnello
Che unge le mie orecchie,
L’unta tovaglia
Che porta il vero sapore
Di allegro sudore
E si immerge nel sugo
L’odore
Dei commensali di vita.
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